Di Angel e Roberto Donori, piccolo Comune nelle vicinanze di Cagliari, ha ospitato venerdì 26 e sabato 27 agosto il Contemporary-Festival di musica e arte d’avanguardia.
Le performance dei vari artisti dislocate nelle vie del paese hanno coinvolto gli abitanti e richiamato centinaia di visitatori. Ideatore della manifestazione è Roberto Follesa, che insieme a Maurizio Coccia e Marco Cianciotta hanno curato la direzione artistica. Molti gli artisti che hanno partecipato: uno su tutti Franko B, performer di fama mondiale, ma anche Evangelia Basdekis (protagonista dell’anteprima di mercoledì 24 in piazza San Domenico a Cagliari) e vari altri musicisti che si sono esibiti nella chiesa Sa Defenza a Donori, quali Valter Alberton e Matteo Musio. Interessanti per il pubblico anche le installazioni di Aurelien Mauplot e Margherita Morgantin. Gli aspetti organizzativi sono stati curati dall’associazione culturale Brebus e dall’assessorato alla cultura del Comune di Donori.
Durante il Festival c’è stata anche una tavola rotonda sulle “Questioni dell’Arte”: con pochi punti di riferimento è ancora possibile fare arte?
Fondamentalmente gli artisti “ residenti” si sono cimentati con l’opera a contatto diretto con l’ambiente, la natura, il luogo. E così la produzione artistica appare perfettamente “inclusa” nell’ambiente circostante, quasi un esperimento reale, espressione concreta di quello che è oggi il mestiere dell’artista.
Quindi è forse vero che l’arte vive non di sola forma, ma anche, di “indeterminazione”.
Può allora trarre ispirazione dal gesto artistico della performance, dai materiali immediati e raccolti per strada, dalle parole casuali, dai video con contaminazioni e dai partecipanti “spettatori”. . . L’impressione di fronte alla materia, divenuta materiale dell’artista, è di essere di fronte a una composizione “naturale”.
Quando poi l’artista diviene centro espressivo dell’opera, possiamo constatare quale novità formale venga raggiunta.
Discostandosi da schemi mentali “prefissati”, rovesciando le consuetudini mentali e creando quindi un senso di sorpresa e di confronto utile anche per osservazioni psicologiche: la figura del performer cattura lo sguardo stupito dello spettatore . . .
Un bilancio complessivo dell’evento Contemporary è, a detta degli stessi artisti, prematuro, per quanto molte prospettive si aprano sul concetto di opera “aperta”. In ogni caso questa manifestazione, oramai a scadenza annuale, merita di essere vista e sicuramente è degna di maggior rilievo.
Appuntamento quindi all’estate 2017 per un nuovo Contemporary di musica e arte d’avanguardia.