di Angel e Maia. Nel Centro Diurno di Salute Mentale di Marina Piccola lo scorso 26 ottobre si è svolto l’incontro riguardante la tematica “Strategie riabilitative nei disturbi da gioco d’azzardo patologico”, secondo appuntamento del ciclo di seminari quindicinali proposti per favorire il confronto tra operatori, familiari e utenti del Dipartimento di Salute Mentale.
All’iniziativa sono intervenute, con le loro équipe, la direttrice del Centro che si occupa di disturbi da dipendenza da gioco d’azzardo patologico Graziella Boi, e la psichiatra Rossella Sitzia. Hanno inoltre partecipato familiari, operatori e utenti che hanno rivolto le loro domande alle due relatrici.
Nato come associazione, il Centro si è occupato inizialmente di disturbi dovuti all’abuso di alcol e solo successivamente di gioco d’azzardo patologico.
La dottoressa Boi ha sottolineato come la persona sofferente di disturbi da dipendenza effettua un percorso integrato che consiste in un programma riabilitativo che comprende la cura e il recupero degli aspetti biologici,psicologici e sociali.
Ma come individuare nel gioco d’azzardo ciò che è un’abitudine da ciò che è patologico?E ancora, può essere normale bere mezzo litro di vino al giorno?
Ci sono casalinghe che soffrono di depressione e di ansia che si tuffano nell’alcool; questa patologia che le ha portate a bere esprime dunque, secondo i relatori, problematiche psichiatriche latenti.
Anche nel gioco d’azzardo ci sono pesanti ripercussioni sul versante personale e familiare per l’uso compulsivo sconsiderato del denaro: si arriva infatti a sperperare la pensione in un giorno e ad impegnare gli averi di famiglia.
I relatori hanno sottolineato le tre fasi del percorso di cura.
La fase iniziale consiste nell’accettazione della dipendenza e nel superamento della vergogna, il coinvolgimento della famiglia e l’individuazione di una figura che faccia da tutor economico.
La fase intermedia riguarda la presa di consapevolezza da parte del paziente della propria vulnerabilità che comprende diversi fattori, quali per esempio le distorsioni cognitive e lo stile di vita.
Infine nella fase avanzata si utilizzano strategie di fronteggiamento e di gestione comportamentale.
Molto interessante si è rivelata inoltre l’esperienza svolta dal Centro con il progetto “Alternanza scuola lavoro” che si occupa di prevenzione delle dipendenze da alcol e da gioco d’azzardo patologico nelle scuole superiori.
Guarda l’intervento della dott.ssa Graziella Boi: https://youtu.be/xGEzj_ITJuk
Guarda l’intervento della dott.ssa Rossella Sitzia: https://youtu.be/KuXI2xWLu_s
Guarda l’intervista alla dott.ssa Rossella Sitzia: https://youtu.be/T1wv38VsuMU
Guarda l’intervista ai partecipanti: https://youtu.be/v1KafKm9zJU