Di Angel.
È possibile uscire dal tunnel dell’autismo, curare una malattia che ancora oggi va incontro a stigma sociale e a pregiudizio? Uno dei protagonisti del romanzo breve di Paolo Montaldo, “H & J”, edito da La Zattera, è il padre di Henry, Paul, che dopo vari fallimenti nel cercare una terapia per il figlio, arriva ad un bivio: lasciare la città e affrontare un trattamento nuovo e d’avanguardia oppure rinunciare a quell’unica possibilità e continuare una terapia di routine.
Effettivamente la novità potrebbe scuotere la mente del piccolo Henry determinando delle crisi; infatti è noto che la persona affetta da autismo può facilmente incorrere in disappunto qualora nella routine quotidiana si inserisca un mutamento improvviso. Tuttavia, i genitori di Henry corrono il rischio di incappare in un fallimento e così partono alla volta della clinica del dottor Flowers.
Le reazioni di Henry non si fanno attendere in corrispondenza di piccoli cambiamenti d’alloggio che inevitabilmente si presentano durante il viaggio. “Papà e mamma sono stati tanto cattivi”, pensa il piccolo. Tra adulto e bambino manca il dialogo, tutto sembra incerto, ogni soluzione appare lontana…
Ad Atlantic City, Paul e Ann con il piccolo Henry, incontrano il dottor Flowers, il direttore della clinica. Durante il suo soggiorno in ospedale il bambino fa amicizia con June, un cucciolo, e questa relazione si rivela altamente terapeutica. Effettivamente era questo il sistema usato nella clinica del dottor Flowers per curare le persone con sofferenza psichica e con disturbi analoghi a quelli di Henry.
Il ritorno a Lincoln si presenta come una favola in confronto al perturbato viaggio dell’andata. Tutto sembra ripristinato, si direbbe che normalità e allegria siano tornati in casa Hatfield…
Dal punto di vista terapeutico il successo della pet-therapy è innegabile. Henry infatti riprende a relazionarsi con l’ambiente, a muoversi liberamente con June!
Effettivamente la pet-therapy può colmare dei vuoti relazionali che sono presenti nella mente delle persone con sofferenza psichica, stimolando anche il recupero di facoltà compromesse. Quello che avviene in Henry è l’acquisizione di una sintonia ritmica realizzata mediante una comune attività ludica.
Questa intesa tra Henry e June viene interrotta dall’ineluttabilità del Caso che sfocia nella tragedia e che cionondimeno vede la sopravvivenza del cagnolino nel suo ruolo di animale amico dell’uomo.