Simbolicamente la rosa è il fiore più bello e decantato in assoluto che rappresenta l’amore o è usata come dono dall’amato alla sua amorosa. Ogni fiore ha il suo significato a partire dal colore rosso passione, giallo gelosia, rosa amicizia eccetera.
Tutti i fiori hanno la loro dignità o importanza a seconda dei gusti; ma la rosa ha le sue spine. Come può una rosa essere così bella e fare altrettanto male?
La rosa può far male, ma è anche appagante, è ammaliante, appassionante; affascinante ed incantevole che può stregare, rapire, coinvolgere e trascinare con la fiamma dell’amore la vittima sacrificale che, donna o uomo che sia, può gradire, apprezzare di buon animo il dono ambivalente e ambiguo.
Se frughiamo nella nostra vita troviamo una serie di similitudini e di significati che possiamo confrontare con i nostri bei roveti.
Mi viene subito in mente qualcosa di bello come il mare, cristallino e rinfrescante, arrabbiato o pacifico, con i suoi fondali marini tutti da esplorare e da scoprire.
Anch’esso nasconde nella sua natura le smisurate profondità nei precipitosi abissi nei quali l’uomo si può trovare nella sua esperienza di vita. Questa a volte appagante e soddisfacente, anche nel momento di pienezza e benessere potrebbe precipitare in una frustrazione e delusione, se vogliamo anche tristezza infinita. L’amore stesso ne è protagonista indiscusso.
L’uomo si trova alla ricerca di una zattera che lo sostenga e lo trattenga dallo sprofondare negli abissi per rimanere nella superficie del mare.
Un mare tanto vasto che, se ti ha portato molto al largo, devi sperare in un salvataggio o in un orizzonte che ti indichi la terra, la direzione, la strada da seguire. Allora devi nuotare, resistere alle correnti e sperare che le forze non ti vengano a mancare.
La vita è tutta una metafora o, se vogliamo, riserva delle fregature. C’è sempre il rovescio della medaglia, il lato negativo, l’opposto, il contrario. C’è il bello ed il brutto, il bene, il male, entrambi sono legati fra loro.
Sì, l’uomo sottostà ad un costo, trova un compromesso, accetta anche di soffrire per una causa giusta, per la conquista di qualcosa, per un progetto di vita, per amore. Spende energie, sacrifici, sudore e sforzi per immolare la sua preziosa esistenza a vantaggio e beneficio di un breve, fugace, attimo di piacere. È un viaggio alla conquista della felicità che tante volte si rivela effimera, momentanea e labile, forse un miraggio; chissà.
Ma l’uomo si regala una speranza, un desiderio, un sogno che sono la carica di energia che lo spinge al raggiungimento dell’armonia e di un appagamento dell’anima, perchè come dice un proverbio:“ Non c’è rosa senza spine”.
“Come può una rosa, liriche che danno ampio spazio alla poesia, l’amore è una forma di sofferenza che sboccia come un fiore che fonda le radici sulla terra e resta sospesa fra il cielo”.