Di Fabius. Un giorno d’inverno, quando ero ragazzo, mi recai in un oratorio e vidi dei giovani che giocavano, notai che c’era una saletta dove erano presenti un biliardino e un tennistavolo.
Cominciai a guardare come giocavano e ne fui rapito, chiesi di poter fare due tiri anch’io e un ragazzo accettò. Lui era sicuramente più bravo di me e mi fece capire come dovevo impostare la racchetta e colpire la pallina, giocava con alcuni effetti soprattutto col servizio. Mi diede anche alcune dritte su come poter dare effetto alla pallina.
Col passare dei giorni continuando a giocare migliorai. Organizzavamo tornei con tutti i ragazzi che andavano all’oratorio assistendo anche a partite piuttosto interessanti. Nacque così la mia passione per questa disciplina. Un amico che avevo conosciuto in oratorio mi invitò ad iscrivermi in una società che partecipava a dei campionati a squadre e così cominciai a praticarlo a livello dilettantistico.
Il tennistavolo è uno sport appassionante, anche se non lo praticano in molti. I mass media ne parlano davvero poco rispetto ad altri sport.
È un’occasione per conoscere persone nuove, partecipare ai campionati ed ai tornei mi permette di giocare con pongisti di tutta la Sardegna.
Il tennistavolo è uno sport di agilità e di riflessi. Capita a volte di giocare con ragazzini che si allenano molto di più e hanno riflessi pronti oppure di perdere con giocatori veterani , ma con costanza ed impegno si possono ottenere buoni risultati.
Mi è capitato diverse volte di essere un po’ teso durante le partite, conta molto l’ essere sicuri di sé e nelle fasi cruciali non arrendersi mai anche quando queste sembrano compromesse. A volte ci si fa prendere dalla cosiddetta ansia da prestazione che non si riesce a controllare e la partita non si conclude nel migliore dei modi.
Ci sono state partite in cui mi trovavo in svantaggio di due set e nonostante ciò sono riuscito a ribaltare la situazione non dandomi per vinto: quando si è in svantaggio di alcuni punti nel terzo set sul due a zero per il nostro avversario bisogna continuare a crederci perchè si è ancora in gioco.
I compagni di squadra cercano di aiutarti dalla panchina con incoraggiamenti.
Si gioca al meglio dei tre set su cinque: la partita può finire 3 a 0,3 a 1 o 3 a 2. Il servizio segue la regola delle due battute a testa mentre quando si arriva sul dieci pari è un servizio a testa come nei punti successivi ad oltranza,quando la pallina tocca la rete il servizio si deve ripetere. Si possono usare gomme puntinate che sanno mettere in difficoltà giocatori molto forti.
C’è inoltre una classifica individuale che viene aggiornata ogni mese nel sito della Fitet, a seconda delle vittorie o delle sconfitte. C’è la vittoria attesa che si ha con un giocatore con classifica più bassa e dà meno punti rispetto alla vittoria inattesa che invece ne dà di più in quanto il giocatore che abbiamo battuto ha più punti in classifica.
I giocatori della stessa squadra si ritrovano almeno due volte alla settimana in una palestra per allenarsi ed il sabato e la domenica ci sono le partite di campionato e i tornei delle diverse categorie che si svolgono in tutta la Sardegna.
Il tennistavolo è un’attività sportiva che mi ha offerto grandi opportunità. Ha rafforzato la mia autostima,dato la possibilità di conoscere un mondo sportivo leale,pulito,fatto di continue battute e scambi da bordo tavolo e poi risposte fatte di gioia e risate da condividere. È una disciplina che insegna il rispetto per l’avversario, uno sport fatto di testa, cuore e gambe.
Il ping pong non è solo un suono onomatopeico e neppure saper rimandare la pallina ogni volta sul campo avversario poiché ciò che più conta è saperle dare il giusto effetto a seconda delle circostanze,così come accade nella vita. Io ho deciso di dare più effetto alle mie emozioni e ora vorrei che qualcuno desse una sbirciatina a questo meraviglioso mondo … anche perchè ragazzi ad ottobre ripartono tornei e campionati e nuove sfide ci attendono!