Di Marco e Pippi 73. Mi capita di tornare indietro con la memoria, probabilmente sarà capitato anche a voi, e ricordare quando si giocava a guardie e ladri con gli amici. Allora, le guardie erano uomini rispettati dalla gente, avevano principi morali veri e i ladri avevano anche loro dei principi, seppur diversi e fondamentalmente sbagliati.
Anche il gioco di guardie e ladri ha le sue regole, quelle che seguono sono un esempio tipico: solitamente le guardie sono meno rispetto ai ladri, si identificano a volte da un fazzoletto al braccio e si radunano in un punto prestabilito, mentre i ladri si sparpagliano. Si inizia: le guardie inseguono, toccano e catturano i ladri che finiscono in prigione, questi allungano la mano sperando di poter essere fatti salvi. Se in prigione ci sono più ladri basta toccarne uno perché siano tutti salvi.
Mi ha sempre stimolato potermi mettere al servizio della gente che incontrava difficoltà a causa dei ladri, i quali commettevano reati a scapito dei cittadini.
Così per un periodo, diventato grande, pensai di diventare uno di loro, non un ladro s’intende, ma un tutore dell’ordine, ed alla fine, per vari motivi, non mi è stato possibile.
Oggi, per fortuna, leggendo i giornali e guardando la televisione, mi accorgo che il mestiere di guardia è diventato più difficile, in quanto la società è cambiata: ha bisogno di maggior sicurezza e protezione.
Da bambino probabilmente è normale schierarsi con le guardie, tutti bravi, tutti super, crescendo ci si rende conto che non è così.
Tuttavia mi rimane la simpatia nei loro confronti perché, nonostante tante difficoltà, come tanti trasferimenti, lavorare per strada, lavorare la notte, cercano di fare al meglio il loro dovere.
Dal mio punto di vista, dato che da bambino ero una guardia, da adulto avrei dovuto fare la guardia. Ma i lavori non sempre si scelgono, talvolta sono imposti dalla società. Quindi, anche se Luigi voleva fare la guardia sin da piccolo, probabilmente diventerà un infermiere o chissà che.
Oggi forse le guardie servono più di ieri, per difendere i cittadini, come i ladri sono necessari per far lavorare le guardie; in pratica gli uni servono agli altri. Le guardie servono per controllare e i ladri per rubare.
Probabilmente oggi è cambiato anche il “lavoro” del ladro, sono venute meno certe regole non scritte. Purtroppo penso che ci sia più violenza gratuita nei confronti di malati, anziani, deboli, tutte prede facili, diciamo che i ladri giocano sporco.
La realtà è che in giro ci sono poche “guardie” e si ha l’impressione che ci siano tanti “ladri”.
“In carcere, con rispetto parlando, stavo tra persone perbene” ( dal film “Dov’è la libertà?” 1954)