A cura della redazione. Nel punto più alto della città di Cagliari il polo museale di Castello ospita, dal 14 aprile al 30 settembre 2018, una mostra su S.Efisio.
È una mostra di grande interesse in quanto fornisce ricchi elementi di approfondimento sulla vita del santo e sul suo contesto storico. Efisio è nato ad Elia da madre pagana e padre cristiano. Arruolatosi nelle truppe di Diocleziano, si narra che, durante la persecuzione dei cristiani, Efisio ebbe la visione di una croce di cristallo che è rimasta tracciata sulle sue mani. Rifiutando le vesti di persecutore dei cristiani, si è convertito e in seguito è stato imprigionato, fustigato e martirizzato; episodio avvenuto nei pressi di Pula, vicino al mare. Il santo viene portato in processione due volte l’anno: il 15 gennaio, giorno in cui si ricorda la memoria liturgica ed il 1°maggio quando il simulacro arriva sino a Nora per sciogliere un voto fatto per salvare la città dalla peste. Per questo divenne ufficialmente patrono della Sardegna.
La mostra fornisce ai visitatori una presentazione della grande festa in onore del santo, che si celebra dal 1 al 4 maggio; la cui processione, la più lunga d’Italia, vede la partecipazione di molte rappresentanze di Comuni in costumi tradizionali con carri riccamente adornati che precedono il viaggio di Sant’ Efisio dalla chiesetta di Stampace sino alla località di Nora (Pula).
Anche la Redazione di “La senti questa voce” ha pensato di partecipare all’evento nella giornata del 18 aprile percorrendo i padiglioni della mostra.
È così che ha avuto inizio un viaggio tra passato e presente, nel quale sono stati ripercorsi i periodi storici della nostra Terra, tra reperti del Neolitico, come le dee madri; la civiltà nuragica, con i suoi bronzetti e i giganti di Mont’e Prama ; fino ad arrivare all’alto medioevo passando per l’ età fenicia, punica e romana.
Nella mostra è ben presente il racconto storico di una Karalis romana e la vicenda del soldato che, a seguito del martirio avvenuto nel 303 d.C. sotto l’imperatore Diocleziano, divenne Santo.
Nelle aree superiori del Museo si snoda il percorso del Santo durante la festa, oggi giunta alla 362^ edizione. Grandi fotografie lungo gli spazi espositivi immortalano le tappe della festa con i colori de “s’arramadura”, rito in omaggio al Santo che, nella fase finale della processione, prevede lo spargimento sul selciato di petali di rose creando un tappeto floreale per il passaggio del cocchio.
Così, con l’apporto delle immagini e di testi di accompagnamento, il viaggio della festa di Sant’Efisio si candida a patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO.