Italo Svevo, nel suo romanzo più famoso la coscienza di Zeno scritto nei primi del novecento è
abile precursore dei tempi moderni fino ad arrivare ai giorni nostri, anticipando di gran lunga le sovrastrutture psichiche da cui non riesce a liberarsi il protagonista del libro e l’uomo moderno.
Il romanzo è composto da otto capitoli, Zeno Cosini analizza il suo male di vivere attraverso la scrittura di un’ autoanalisi che lo porta a scoprire nervi e lineamenti della sua psiche.
Tutti i capitoli hanno come asse su cui ruotare le debolezze del nostro Zeno Cosini, aspetti e sfumature che hanno un raggio a 360° che spaziano dai rapporti sociali, alle carenze affettive, fino alle dipendenze.
Il vizio del fumo, la sigaretta, non sono i veri protagonisti del romanzo, Svevo, mette al centro l’uomo, come una macchina in perenne costruzione, una perfezione mai raggiunta ed utopica che sfocia nell’inettitudine di rapportarsi alla vita.
Se volessimo usare una o più parole contemporanee e gergali diremmo: ” lo faccio dopo”; ” smetto quando voglio”. Non posso permettermi il lusso di vivisezionare il romanzo dalle mille trame di cui è composto, ma , si può intessere un fil rouge dove Zeno, rimando dopo rimando all’ultima sigaretta, non riesce a rappresentarsi come una persona completa ed è così che scivola la sua vita fra il fumo e la cenere.
a cura di Gemiliano