In una società costruita per annientare qualsiasi problema, riportiamo la voce di tre persone che hanno avuto ben poco dalla vita, che non sono riuscite a stare al passo con la modernità, individui caduti nello scavare dentro sè stessi. Tre persone riuscite maldestramente a distruggere la propria interiorità e ma non ciò che le circonda. Abbiamo sentito la loro voce, per trovare una spiegazione nel racconto finale.
Julie Annie
<< La vita, mi ha messo all’angolo, dopo aver pianto, ho cercato il suo vertice, per tornare al centro.
I giorni scorrono lenti sullo schermo della mia vita, alla periferia dell’anima il vento soffia forte, troppi, tanti cuori di nylon, troppe notti senza cuore, bagnate di egoismo e peccato…
Nella mia stanzetta umida, piove, e non vi sono ombrelli, per essere felice devo coniugare la mia vita con il passato ed in modo particolare all’infanzia quando c’era ancora la mamma; ma questa è un’altra storia…
Mi ricordo i pomeriggi passati con il mio ragazzo, avevo tredici anni e le mie coetanee giocavano ancora con le Barbie, da lì inizia il mio percorso deviato, la mia vita deviata, volevo sperimentare di tutto e finii a rota con le droghe, i miei furti erano all’ ordine del giorno, ci servivano i soldi e per averli bisognava allungare le mani, le mie mani da bambina, le mie mani da donna.
In una società produci, consuma, crepa non vi è scelta, è così mi ritrovai ad essere schiava di essa…
In una società veloce, troppo veloce, sono tante le persone che vengono lasciate indietro e non trovano una collocazione sociale, sto parlando di emarginazione…
Persone che non entrano nella storia, persone che non hanno volto, persone non pervenute, è di queste persone che oggi vi voglio parlare; una persona che urla, non ce la faccio più!
Sono molti i motivi che spingono e relegano una persona ai margini, scelte di vita sbagliate che si pagano in prima persona, un lavoro perso o mai avuto, una storia d’amore finita, la diversità interiore, una diversità di costumi sessuali o di razza…
Sono persone dalla tempra e dal carattere forte, che molti bollano come falliti, ma non è così…
Dopo un problema, un lutto, cercano immediatamente di rialzarsi, ma questo scatto non ponderato porta solamente ad un’altra caduta, alla quale segue un rilancio che porta ad un’altra caduta ancora più rovinosa, così caduta dopo caduta uno finisce per sedersi sopra una somma di problematiche che rimangono irrisolte e abitare il limbo sterile del senso di colpa, senso di colpa che non porta da nessuna parte, si finisce per calarsi in un ruolo, che si continua a recitare in modo ossessivo pur di non guardare la vita con occhi diversi ed affrontarla e rapportarsi ad essa in maniera diversa…
Facile a dirsi, non facile a farsi… fino a quando non senti il fuoco che brucia sullo sterno e nasci diverso sei un’altra persona…>>
Mike
<< La vita mi ha messo all’angolo…
Ho paura per i miei amici, ho paura per i miei affetti…
Sono nella mia stanza, arredata dalla mia paura che scappa, che si rifugia negli oggetti regalati da loro. Sogno di poter uscire dal mio rifugio, e di poterli finalmente abbracciare, non più come un traditore, che lascia lo spiraglio aperto per l’assassino che li ucciderà, ma spazio per l’affetto e la voglia di costruire una giornata, fatta di calore e chiacchiere che facciano da sfumata cornice ai nostri ricordi…
Quando tornerò solo in quella stanza?
… ma chissà loro dove saranno, chissà quale bisticcio avremmo avuto, chissà quale cosa ci contesteremo a vicenda. Chissà quale cosa ci separerà di nuovo, per poi desiderare di ritrovarci…
O forse no? …Man mano che il tempo passa, il desiderio sfuma e la rabbia sale…
Son forse uno di quelli che li abbandonerà per sempre?
Son forse diventato tutto ciò che il buon senso indica come sempre sbagliato…>>.
Elton
<< Certo dopo una caduta cerco di rialzarmi cercando uno che mi aiuti perché da solo non ce la faccio. O per lo meno in un primo momento provo da solo poi se non riesco chiamo. A volte la caduta è preceduta da un silenzio grande che ti avvolge nei tuoi pensieri che non vuoi condividere con nessuno o se lo fai, lo fai con il tuo migliore amico. Ma poi se ti accorgi che il tuo miglior amico è qualcuno che ci tiene veramente allora la vita diventa meno in salita. Poi se parliamo di vita ci sono alcuni che non vogliono viverla come una sfida perché hanno già lottato e non hanno trovato una soluzione per andare avanti. Quando si arriva a questo punto è troppo tardi. In questo discorso si parla di vita. Ma che cos’è la vita? La vita è scopo e dobbiamo viverla ogni istante perché ogni giorno che viviamo ci è regalato perché oltre che uno scopo è un dono…>>.
Come vediamo nell’ultimo racconto l’amicizia diventa un semplice ma fondamentale aiuto per non vedere nemica la società. Così Julie Annie, Mike ed Elton cercano di non rimanere emarginati e di stare al passo con il mondo che scorre davanti a loro, devono cercare di non cadere dentro quel vortice che li ha ammalati per aggrapparsi alla mano e alla voce di qualcuno che si fa largo per aiutarli. Devono smettere di piangersi addosso e semplicemente stare presenti con le altre persone. Ci auguriamo che questo accada e che il loro futuro sia segnato dall’accettazione dell’amore verso il prossimo, vita permettendo.