Continuano le recensioni per la nostra rubrica “L’angolo del libro”. Oggi presentiamo un classico della letteratura sociologica.
“Di chi legge con le idee di chi scrive”.
L’interiorizzazione del pensiero, contro il pensiero dominante; il costume italiano sboccia in un mattino d’inverno, ma è distante da quello europeo.
L’età dei lumi, ovvero l’illuminismo, dirottano il pensiero verso l’onniscienza, in un periodo in cui esplode la ragione, l’uomo si sgretola poco a poco come un impotente gigante d’argilla; sussistono ancora a tutt’oggi vincoli sociali, i quali sono solo luride gerarchie, che collocano l’uomo al margine e lo identificano secondo il suo status economico.
L’unico scenario possibile per l’interazione fra classi elitarie e non, è, il dialogo e la conversazione.
Questo rende possibile una società aperta, dove la comunicazione è l’unica regola da imporre, se non si vuole avere una forma di mutismo sociale; la comunicazione è un bisogno primario, lo è sempre stato, da che esiste l’uomo.
Appartenere ad un élite borghese o appartenere alla fascia proletaria, non può e non deve essere un veto, per abolire il dialogo fra le parti; anche se mettendo entrambe sotto una lente di ingrandimento abbiamo come risultato una completa diversità: sociale, culturale ed economica.