I gruppi della redazione web e di ceramica dei centri diurni di Selargius e Marina Piccola hanno deciso di partecipare alla 61° edizione della “Fiera dell’Artigianato artistico della Sardegna” che si è svolta a Mogoro nel Centro Fiera del Tappeto dal 23 luglio al 18 settembre.
Eravamo un gruppo folto, abbiamo condiviso il viaggio e ci siamo riuniti a mangiare in un parco dopo aver visitato l’intera mostra. Il bel tempo ci ha accompagnato per tutta la giornata.
Il nostro viaggio parte dalle tessitrici al telaio che con forza e vigore nonostante l’età riuscivano a creare dei tappeti ad arte. Abbiamo notato molti telai per fare tappeti e cuscini e una serie di donne che vi lavoravano.
Lo spazio della fiera presentava diverse realtà dell’artigianato: tessitura, ceramica, lavorazione del legno, ecc. Nel caso della tessitura, i tessuti lavorati hanno una lunghezza tra i 70 e i 90 centimetri; ci vuole molta forza durante la loro lavorazione.
Proseguendo abbiamo notato la presenza di un arcolaio molto antico, un attrezzo che serve per tirare le matasse dalle quali si creano poi, i capi d’abbigliamento.
C’erano anche piatti di ceramica stilizzati con sfondo del folclore sardo elementi floreali e pavoncelle stilizzate. Molto curiosi ed interessanti, erano i piatti ispirati al famoso scultore di Orani Costantino Nivola. Ci hanno colpito, in particolare, i ciottoli in ceramica realizzati in trachite con inserti in argento.
Degni di nota i foulard in seta e tinte naturali, le maschere in cuoio e in legno, tipiche di Mamoiada.
Un’altra opera d’arte, presente all’interno del museo, è la Guerra del latte, una rappresentazione realizzata con oggetti (un secchio e il latte rovesciato) nata come protesta dei pastori per il non riconoscimento del loro lavoro e dei sacrifici costati e quindi della sua perdita. Realizzata a febbraio 2019, mi ha fatto ricordare i giorni in cui sono partito per andare a trovare i miei parenti nel nord Sardegna dove ho visto coi miei occhi i pastori che versavano il latte per terra. Libertà è la parola che viene in mente!
Presenti anche i tappeti islamici che, a differenza di quelli sardi, sono più grandi, molto popolari e richiesti soprattutto in America.
Vorremo soffermarci sulle emozioni provate. Colpisce la presenza dei telai, ma in particolare, la curiosità su quelle donne di epoche passate che vi lavoravano. Ovunque, gatti addormentati sulle assi di legno, trasmettono tenerezza. In uno spazio ampio e ben organizzato, una carrellata di tante creazioni artistiche, tante aziende…tanto lavoro: le ceramiche di Rosaura Sanna di Nuoro hanno un bel colore azzurro sfumato; l’esposizione di cucine d’arredo di Bruno Mandis hanno uno stile inconfondibile; rappresentazioni in miniatura di città.
E ancora, il villaggio di case costruite in cartone e acciaio, fascino e bellezza, che ci hanno permesso di immedesimarci all’interno di quel villaggio; le maschere dei Mamuthones, tipiche del carnevale di Sardegna e i piatti in ceramica, opere d’arte basata sul sacrificio e sulla volontà.
Per noi è stato un evento molto interessante e coinvolgente. La mostra offre ogni anno più possibilità per tutti coloro che vogliono partecipare, sia per la lunga durata dell’esposizione sia per la varietà manufatti proposti