“lasentiquestavoce.it” all’Asperger film festival di Roma. La manifestazione, organizzata da persone con sindrome di Asperger e neuro diversità, abbraccia tematiche di natura sociale, fatti di cronaca e storie di fantascienza. Un componente della redazione del Centro Diurno di Selargius è stato protagonista di uno dei corti in gara: «Un amico mi ha convinto a recitare».
Un evento internazionale che si è svolto a Villa Borghese ne “La casa del cinema”, dall’ 11 al 13 novembre: «Nonostante le mie incertezze, l’esperienza è stata positiva».
Quali sensazioni hai provato dietro le quinte?
«Disorientamento ed emozione. Non pensavo che il nostro corto sarebbe stato apprezzato, lo considero un po’ trash, credo che il nostro regista abbia idee un po’ stravaganti. Mi ha fatto piacere vedere tanti cortometraggi interessanti, me li hanno inviati, ci tenevo a rivederli».
Cosa pensi di te stesso come attore?
«Non ho mai studiato recitazione, non mi ritengo bravo. L’ansia sociale di cui soffro non mi permette di avere una buona espressività, è stato un gioco a cui ho voluto partecipare grazie ad un amico regista. Sarebbe interessante potergli proporre qualche storia, ci sto pensando, può essere eccitante e avere dei risvolti psicologicamente benefici. Lui è una persona di cui ho una stima assoluta, grazie ai suoi valori si crea un feeling e un’atmosfera positiva».
Qual è stato l’incontro più interessante che hai fatto? Hai intravisto qualcuno di famoso?
«Sì, la regista Giulia Bevilacqua, tra i giurati c’erano Raffaele Buranelli (l’attore che ha recitato in “Boris” la nota serie tv) sua moglie Karin Proia, la figlia Tea. Ho apprezzato tutto lo staff del festival, l’ho trovato un gruppo molto affiatato».
Quale cortometraggio ti ha colpito di più?
«“20 minuti”, premiato come miglior corto italiano (già Globo d’oro), in cui una coppia di ebrei, svegliati di mattina presto da truppe tedesche deve lasciare la propria casa. “The voice” nella sezione internazionale, dedicato alla strage aerea di Teheran nel 2020. Mi ha colpito la scena in cui un tassista sente la voce della fidanzata durante la sua giornata di lavoro. Il finale è di impatto perché viene lasciato per ultimo il significato di ciò che accade nel corto».
Il festival è stato caratterizzato dalla partecipazione di studenti e insegnanti di due scuole medie del Lazio in veste di giurati.
Tra i corti che hanno vinto ricordiamo: “20 minuti”, “The voice”, “Doppio gioco”, “Party Quest”, “Contactless”, “Un passo alla volta”, “Don vs Lightning”.