Chi è stato a Cagliari nel mese di Luglio ha avuto occasione di visitare la mostra della fotografa sarda Chris Pig “Isolation Portrait” promossa dalla fondazione Bartoli – Felter presso il Temporary Storing.
La pandemia di Corona Virus ha costretto tutto il mondo a vivere in una condizione di isolamento e cattività dentro le mura domestiche; così tutti hanno vissuto il lungo periodo del lock-down in modo passivo, si sono ritrovati a fare i conti con l’ipocondria e la paura.
In questo periodo passato dietro i bollettini alla televisione, sospesi fra virologi e conte dei morti, si sono messe in atto strategie per contrastare la noia e il dolore; l’arte è stata la risorsa più importante, siamo diventati scrittori, musicisti, pittori, fotografi; ma rimane importante ammirare le opere dei professionisti, quale l’artista sopraccitata.
La mostra è ospitata nella sua abitazione di Londra e si articola in un’unica sezione di foto, sospese fra surrealismo e pop art, dove lo sguardo riesce a cogliere ogni significato latente al di là del puro senso estetico.
Queste istantanee strizzano l’occhio all’arte contemporanea; facendo il verso ad Andy Warhol, con un senso di immediatezza che allo stesso tempo mette l’uomo in trappola fra ipocondria e agorafobia, alla ricerca a tutti i costi della via di fuga per la libertà.