La salute mentale al centro dei riflettori. Di recente diverse celebrità hanno deciso di svelare le loro esperienze di sofferenza psichica di fronte alle telecamere.
Scelte molto coraggiose per diversi motivi, soprattutto rischiare di perdere popolarità a causa del pesante stigma sociale che ancora circonda questa condizione.
Ornella Vanoni ha condiviso col pubblico la sua lotta contro la depressione e l’approccio alla terapia farmacologica, Fedez ha raccontato del suo malessere psicologico che ha vissuto in diretta televisiva durante il 73esimo Festival di Sanremo, Marracash ha ammesso di avere una sindrome bipolare e questo non gli ha certo impedito di essere un cantante di successo.
Sono tante le celebrità che soffrono o che hanno sofferto di problemi psichici, ricordiamo John Nash, il grande scienziato, economista e matematico vincitore del premio Nobel per la formulazione della Teoria dei Giochi. È riuscito a trovare un proprio equilibrio mantenendo una vita piena, sia nella professione che nella vita privata.
In queste situazioni bisogna cercare il parere del medico e trovare una terapia, non è sempre semplice trovare quella giusta, non c’è un farmaco che vada bene a tutti.
Non è solo il percorso farmacologico che aiuta la persona in cura, ma un percorso fatto di interventi di riabilitazione psichiatrica, la psicoterapia e il sostegno della rete sociale.
Nei centri di salute mentale l’assenza di giudizio aiuta a rendere più serena la persona e sentirsi meno soli così come hanno fatto le testimonianze dei vip.
Fondamentale anche l’alleanza terapeutica: un rapporto di fiducia di rispetto tra operatori e utenti, protetto dal segreto professionale.
Chi ha detto che chi soffre di una condizione di salute mentale non possa raggiungere un traguardo? L’influencer Andrea Pinna ha raccontato davanti alle telecamere del suo disturbo bipolare, ha deciso di affrontare lo stigma, parlando anche delle sue allucinazioni e di come sia riuscito a riconoscerle. Infine ha sottolineato l’importanza della cura: «una frattura non si può curare con degli abbracci» e inoltre ha parlato della necessità di non sottovalutare i campanelli d’allarme come i pensieri sul suicidio.