I dormienti di Paladino danno il benvenuto alla galleria d’arte di Cagliari, che custodisce preziose forme e colori che guidano il visitatore nell’arte moderna e contemporanea .
L’esposizione, arricchita da nuovi allestimenti, propone una mostra permanente: un percorso nei primi del Novecento, fasci di luce si stampano negli occhi di chi osserva, trasportandoli in un mondo parallelo ricco di colori che solo l’arte riesce a plasmare.
Tra le sale ricche di icone religiose, tele dai toni luminosi e cupi, spiccano le opere dello scultore sardo Francesco Ciusa. Le sue figure colpiscono perché rinchiuse nel loro dolore, che arriva a chi le osserva attraverso la ricchezza dei dettagli. Imperdibili “La madre dell’ucciso”, iconica rappresentazione della sofferenza e “Il bacio” a simboleggiare passione.
Nella prima sala c’erano delle icone religiose, provenienti da vari mercatini dell’usato, in bronzo, legno o pietra, sicuramente suggestive. Un’immersione nell’arte sacra .
Tra i quadri cattura l’occhio “Amore e Psiche” di Adolfo De Carolis, un’ opera dai colori accesi e luminosi dove spiccano il rosso del sangue e il giallo del sole, legato alla mitologia greca e all’universale sentimento dell’amore. Nella stessa sala si trova un quadro molto interessante di Gennaro Maldarelli raffigurante una bambina con addosso un abito blu elegante e ai piedi due colombe. I colori della figura sono brillanti, un gioco di luce e ombra mette in evidenza la piccola. Un percorso che attraversa le epoche e gli stili tra cui neoclassicismo, impressionismo, divisionismo, espressionismo fino ad arrivare al futurismo con il maestro Umberto Boccioni.
Inoltre fino al 3 marzo è anche possibile ammirare le creazioni dell’artista sarda Caterina Lai che si caratterizza per le installazioni in movimento tra luci e ombre. Di particolare impatto la spiaggia realizzata con vasellame che si trasforma in ciottoli bianchi e neri, dove i bianchi sono i giorni positivi e i neri i negativi. La spiaggia è metafora di approdo e deriva, il bianco purezza, il nero che nega la luce. Alla parete un colibrì con le ali spezzate che rappresenta un lutto per una sua cara nipote, alla quale è stata negata la magia del volo. Le pareti sono adornate dai “Frammenti”, semplici tavolette nere che trasmettono sensazioni contrastanti.
Un’esperienza da fare per viaggiare tra le opere indimenticabili di maestri che hanno fatto la Storia.