Oggi ho fatto una passeggiata a Cagliari, pò caridadi! Ogni volta che scendo in città vedo le stesse cose e penso chi est sempri sa propria cosa! D’ogna dus metrus… dus cantieris! Ci funti de una pariga e annusu, no accabanta prusu! Ed ecco che mi ritrovo in piazza Matteotti, pieno di immigrati che aspettano un destino migliore, povera genti! Appena sceso dal pullman, noto subito i bei portici di via Roma, peccato scetti pò sa ruga tottu stampara! Chi può vantarsi di avere strade così stamparas nella sua città? Anche Largo Carlo Felice con la sua statua puntualmente riempita di sciarpe da calcio quando il Cagliari si salva dalle retrocessioni in campionato di serie A e quando riacciuffa la promozione. Arrivo in piazza Yenne, pitticca sa basca! Mi sento felice quasi come Carlo Felice. Adesso ho voglia di un bel gelato, con questo caldo ci sta… ajò! Gratzias a Deus innoi c’est sa gelateria Kremet, dove fanno anche “churros” ovvero un tipo di zeppole spagnole con la cioccolata; per non parlare dei “waffles”…ma itta funti? Funti druccisi tipo cialde e ancora… le buonissime crêpes… tottu cosas stranieras! Mi siedo su una panchina caddozza della piazza e mi pongu a castiai is turistas passillendi, ta cosa bella, po cussus però! Ho voglia di rilassarmi e ammirare la bellezza del luogo in cui mi trovo, boh?! Finito il gelato, mi fazzu, deu puru, una bella passillara nelle vie dello shopping, ovvero via Manno e via Garibaldi, peccato scetti chi no tengu prus dinai po mi comprai nudda! Raggiungo così la libreria Il Bastione. Incuriosito dai libri, inizio a sfogliarli tutti ma non ne compro neanche uno. Come sempre. Ad un certo punto non riesco a resistere alla tentazione di mangiarmi una pizzetta sfoglia “made in Casteddu” in piazza Garibaldi, e fiada’ora! Finalmente mi godo l’ombra degli alberi…le fresche frasche! Adoro stare a contatto con la natura. Andando più avanti, pozzu biri, in tutto il suo splendore, la scuola elementare Alberto Riva, un edificio particolare, storico, che mette in risalto il piazzale. Non so proprio chi ni fiada’ Alberto Riva ma vado avanti lo stesso, deu ndi conosciu scetti unu de Riva, ovvero Giggirriva! Sono le 8 di sera, voglio continuare ad esplorare tutto ciò che mi circonda, tornando indietro, quindi, decido di salire verso il Bastione…mmm…troppe scale, a boccidura! Una volta arrivato in vetta al suddetto monumento, simbolo della città, inizio a fotografare il suo panorama notturno, che bello! Adesso posso intuire che ci sono altri punti di Cagliari da dove posso affacciarmi, come Buon Cammino o viale Europa. Mi sento un po’ stanco! Castia biri tui! Ma non mi arrendo ed è così che decido di andare a visitare una altra piazza storica, ovvero piazza Carlo Alberto e la cattedrale di Santa Maria, con la statua di S. Francesco D’Assisi sempre impegnato a dribblare le numerose blatte, caratteristiche della citta vecchia. È bellissima, non la blatta intendo. Ecco che, anche se è tardi, non rinuncio ad ammirare la piccola scalinata della cattedrale. Ora arriva il momento migliore della serata… ragazzi, decido di scendere verso via Roma per prendere il pullman che porta al Poetto…la spiaggia più grande del mondo! Mi fermo a Marina Piccola, per poi andare al Cavalluccio Marino…ovvero Gaggiolandia! L’intenzione è quella de mi pappai unu paninu de is caddozzonis! Seu prexiau perdiu! Faccio due passi e mi dirigo verso la spiaggia. Respiro in riva la brezza del mare. la Sella del diavolo spicca come vera e propria vetta della città. Fortunatamente il sole è calato, mancu malis, Cagliari infatti è chiamata la città del sole, non per modo di dire, ma per un dato reale e scientifico, è una città caratterizzata dal fenomeno dell’eliofania. Peccato chi de innoi, no ci sianta pullman che minci torrinti a dommu, a Sinnai, oi ta dannu! Devo tornare per forza in piazza Matteotti, luogo di arrivo e partenza per tutta l’isola. Sono rientrato a Sinnai. In custa bidda non c’è proprio niente di bello da vedere, ma solo la certezza di ritornare a casa e sentirmi felice per aver trascorso una bellissima giornata nella città di Casteddu e asi biri a tottusu picciocusu!