Un giorno di sole può essere una conquista
Il mondo visto da dietro la finestra sembra una superficie liscia
La polvere cade lenta e senza fare rumore in questa stanza
Il sole passa dalle fessure delle persiane ma non riesce a scaldare il gelo di una intera vita
Tante volte mi sono chiesto tornerà l’estate?
Quella del “supertele” e dei “tango” nelle partite di calcio su un asfalto gommoso
Le ginocchia sbucciate e i ghiaccioli alla coca cola
Fisso il soffitto per cercare una ragione per alzarmi dal letto
Ma non ce la faccio più …
Tutto corre sulla fibra veloce, gente senza volti e senza voce
Avranno mai una faccia? O è soltanto una maschera?
Ancestrali solitudini cibernetiche piene di fatiche, in una notte allungata da menzogne
Ho mangiato cibi succulenti in piena solitudine, cibi senza sapore, senza briciole d’amore
Così in ogni meridiano e parallelo … ero sempre più solo
Nelle vene di fibra alla deriva ero senza un porto
Cibernauta senza sosta con una villa alle Canarie ed una moglie in ferie … non si sa dove
Aspettare, aspettare la perfezione dei conti fatti
Inetta macchina in perenne costruzione
Lo faccio dopo … si lo faccio dopo … tanto c’è tempo
Sono nella rete … nella rete come un pesce
La città, là fuori illuminata dalla luna pallida e diafana, ricorda la sua pelle eburnea
Lontano un tintinnio di drink on the rock
La malinconia di una cetra
Sono un pesce … un pesce nella rete
Non conosco il mare!