Oh estate che arrivi, nel fiato dei violini,
nei giorni senza scuola dei bambini, che giocano sui gradini,
una bolla d’aria calda, nel ciclone di Scipione, sotto il sol leone,
estate di granite e gelati, serpentoni d’auto verso il mare,
odore di spray anti-zanzare e granelli di sabbia nelle spiagge
bermuda e sandali e partite di pallone,
amori da rotocalco sotto gli ombrelloni,
Veneri di seta che dal mar vengono fuori,
tutto passa lento nei pomeriggi pigri,
emozioni e canzoni che segnano la via,
vorrei, l’estate,
sperando possa tornare,
saremmo nuovamente vestiti come cicale,
quanto bello è o mare!
Visto dalle sponde dei tuoi occhi Madre.