Semplicemente Janis
Unica e inimitabile, Janis Joplin fu una cantante molto celebre negli anni 60. Nacque a Porth Arthur il 19 gennaio 1943 e morì a soli 27 anni il 4 ottobre 1970. Un po’ come tutti gli artisti di quel periodo, ha tracciato la storia della musica ed incarnato il mito degli artisti maledetti, funamboli della vita sul filo sottile del genio e della follia.
Fa parte del club dei 27, tutti artisti morti alla stessa età, come Jimmy Hendrix, Jim Morrison, Kurt Cobain, Amy Winehouse e tanti altri.
Grazie alla sua formazione e alle sue esperienze musicali, entrò a far parte di un gruppo, i ”Big Brother” poi proseguì la sua carriera da cantante solista.
La Joplin aveva talento. Poesia e psichedelìa si mischiavano alla sua musica che riusciva a catturare il pubblico e i produttori discografici. Nella sua ascesa a regina del folk, si aprì così una carriera a cinque stelle che la lanciò nel mondo dello show- business.
In seguito partecipò con altri cantanti e gruppi musicali al festival di Woodstock, il più grande festival musicale di tutti i tempi, e al concerto in memoria di Martin Luther King.
Viene riconosciuta e ricordata per l’intensità delle sue interpretazioni, come ad esempio “Piece of my heart “ uno dei brani più celebri.
Janis era una persona complessa e tormentata e allo stesso tempo insicura e potente. Nel corso della sua vita il suo stile fu votato alla difesa dell’uguaglianza fra bianchi e neri. L’impegno sociale della Joplin, fu importante. Il suo attivismo politico, in un’ epoca dove si fermò il mondo con la rivoluzione sociale, nella ricerca dei diritti mancati e negati, la portarono a difendere le minoranze e a tutelare il futuro dei ragazzi.
Per via di questo impegno sociale, l’artista già da adolescente, venne pesantemente maltrattata dai suoi compagni al liceo. Per riempire i buchi della sua esistenza, Janis intraprese un percorso di sofferenza: incominciò a fare uso di alcool a 14 anni, e più tardi iniziò a fare uso di droghe come l’eroina e l’anfetamina.
Il 4 ottobre 1970 fu trovata morta nella stanza di un hotel di Los Angeles a causa di un’overdose di eroina.
Non conoscevo la storia, bravi, l’avete raccontata in modo molto fluido, scorrevole….mi ha tanto incuriosito
Grazie Rita!