Ha scosso le nostre vite…
ha spettinato i nostri volti…
ci ha costretto a restare in cattività nelle pareti domestiche…
in attesa che ci dessero il via libera per ripartire…
le nostre ginocchia si piegano al dolore…
e con le mani che bloccano il capo…
per dar loro calma e sicurezza…
siamo qui…
scongiurando contro uno sciocco destino…
che non tocchi a noi fare i conti con questo dannato virus…
Il caffè si beve a casa e non più al bar…
siamo imbavagliati di mascherine come fossimo dei pistoleri pronti a fare fuoco…
ma non è così…
siamo noi le vittime…
siamo noi quelli che scappano perchè non abbiamo più niente da inseguire…
Nel tempo della malattia non esistono spazi per sorridere ma angoli dove piangere!
Non vi sono superfici lisce ma mani rugose e avvizzite che non smettono di lavorare…
di darsi da fare per un Paese che deve stare in piedi sulle sue gambe!
I rapporti sociali al tempo del corona virus sono per lo più cibernetici e privi di calore umano!
Tutte le persone che si prodigano per bloccare il covid19 lo fanno con un moto d’animo ineffabile e nei loro volti trovi la tenacia, la rabbia di chi non ci sta, di chi è contro il vento della pestilenza che a volte porta la morte!
La televisione, la carta stampata e gli altri mass media ogni giorno riportano il bollettino di un ecatombe che nessuno riesce a fermare!
Stringiamoci a corte!
Raccogliamo le nostre forze e combattiamo fino alla fine!
In fondo al tunnel ci deve essere per forza di cose la luce della salvezza…
Chissà se respireremo l’odore dell’estate!
Mi manca tanto l’abbraccio delle persone che amo…
la gestualità delle carezze e la quotidianità delle cose…
Alle finestre l’arcobaleno! Andrà tutto bene!?
Ed intanto resto a casa, in questo piccolo santuario famigliare…
Dove l’odore dei detersivi si sposa con l’odore del cibo…
sospeso fra il fumo e la cenere di una sigaretta…
aspettando che la vita riprenda il suo passo…
che questa città pulsi ancora nelle mie vene!