di Maia. Sentiamo spesso dire che “siamo quello che mangiamo” e a volte è proprio così. Ai fini del sostentamento fisico,il cibo è il fondamento dell’alimentazione umana ed è indispensabile per il suo metabolismo e per la sua trasformazione in energia.
Qualcuno dice che la dieta mediterranea è la più completa: tutti i cibi sono necessari al nostro fabbisogno in base a ciò che richiede di più il nostro organismo.
In contrapposizione va di moda la dieta vegetariana e la vegana, legate spesso ai salutisti e agli animalisti.
Si potrebbe parlare di cibo come salute, di cibo come rispetto per gli animali, di tendenze e mode, di obesità infantile e di anoressia, ma a me diverte di più parlare di quando uno apre il frigorifero mentre tutti sono andati via o dormono.
Si inizia con la verdura o preferibilmente una mela: così dicono. Ma puntualmente si passa all’affettato. Se è avanzata un po’ di pasta non guasta. Un po’ di succo di frutta, il dolce o biscotti. Tutto questo senza un ordine preciso.
Non importa che cosa si mangia, che tipo di cibo, freddo o riscaldato, crudo o in scatola. L’importante è ingurgitare qualcosa. Riempirsi stomaco, pancia, mente.
Ma la coscienza si prende in giro da sola: è la piena consapevolezza di quanto si deve mangiare per vivere meglio.
Per cui via dal dietologo, che non ti presenta il cibo come un nemico, ma ti fa immaginare il tuo peso forma ideale.E qui vieni a patti con te stessa e ti domandi: “Ma il mio è un problema di salute o di accettazione della mia persona?”.
Ho provato a chiedere a chi di cibo se ne intende, nel senso che lo mangia senza remore e sensi di colpa.
Pasquale ha 38 anni e pesa più di 100 kg. Gli domando: “Cosa è per te il cibo?”. “Per me il cibo è esperienza, pertanto più esperienza si fa meglio è. Poi ci sono dei cibi che ingrassano un po’ di più, altri un po’ di meno”.
Gli chiedo ancora: che valore dai al tuo corpo? “Il concetto è non sentirsi grasso perché è chiaro che tu ti guardi e vedi che lo specchio non ti ci sta, allora a quel punto dici va beh, l’importante è che ci siano magliette che ti ci stanno. Più aumentano le X, meno sono le opzioni di scelta e la questione dei colori diventa complicata. L’importante è sentirsi sereni con se stessi e tutto il resto scivola. Tempo per dimagrire quando il buon Dio ci chiama a se, ce n’è”.
Come Pasquale sono tanti, e tutti serenamente contenti. Ma seguendo un’alimentazione sbagliata, il cibo diventa uno sfogo per compensare insoddisfazioni personali e di conseguenza la salute ne risente.
Come pure in cerca di equilibrio è chi del corpo ne fa una forma di linguaggio dell’apparire; tale che palestre, chirurgie estetiche, centri di benessere, sono stracolmi.
Sentirsi goffa o inadeguata è un problema mentale? O forse si vuole raggiungere un corpo perfetto, scolpito, armonico? Cosa si può fare perché corpo e mente raggiungano quella serenità, che influisce certamente sul carattere?
Se dunque vogliamo parlare di benessere, che caratterizza la qualità della vita, cioè uno stato complesso di buona salute fisica, psichica e mentale, questa è data da una condizione armonica fra cibo e attività fisica.
Quest’ultima è una delle abitudini migliori in grado di garantire il benessere fisico, cura efficace contro stress, ansia e depressione. La quale non significa necessariamente sottoporsi ad allenamenti faticosi e pesanti maè anche intraprendere relazioni socio-culturali, sicuri che ci sarà sempre qualcuno che ci amerà per quello che siamo.