di Angel
“Per chi ha un problema di sofferenza mentale, gli aspetti dell’autonomia, quali l’abitare condiviso, devono ricevere la giusta attenzione da operatori, Dipartimento di Salute Mentale, volontari e dagli stessi utenti”. In questo modo il dottor Alberto Santoru del Servizio Riabilitazione ha introdotto gli interventi della dottoressa Miriam Picciau e della dottoressa Giuseppina Longoni, relatrici dell’undicesimo incontro del ciclo “Riabilitazione psichiatrica”, tenutosi lo scorso 22 marzo nella sala del Centro Diurno di Selargius.
Grazie all’abitare condiviso, le persone con sofferenza psichica dividono lo stesso appartamento con studenti universitari che aderiscono al progetto. In questo modo possono riappropriarsi degli spazi, dell’ambiente, della propria vita nonché dei contatti sociali interrotti o trascurati.
“Grazie alla collaborazione tra Comune di Cagliari e l’Ersu, l’ente regionale per il diritto allo studio, sono stati attivati quattro gruppi di convivenza”, spiega Miriam Picciau. “Utenti con sofferenza psichica e studenti universitari si occupano di una serie di incombenze quali manutenzione della casa, nonché gestione della pulizia, riordino, il tutto da svolgersi in un clima di serena collaborazione e collettiva responsabilità”.
“Le strategie poste in atto con la coabitazione consentono il completamento del compito svolto dalle famiglie e dalle altre realtà educative, rendendo questa esperienza proficua e fondamentale per la socializzazione”, ha continuato, “e durante questo progetto, operatori e studenti universitari hanno potuto constatare il superamento di stereotipi e pregiudizi che sono stati sfatati grazie alla convivenza”.
Di arricchimento e miglioramento del dialogo hanno parlato gli studenti dell’università di Cagliari. “Il confronto è stata la costante di questa esperienza. tra di noi si parlava molto di più di quanto non si facesse in situazioni normali con altri studenti”, ha detto Davide, mentre Amal ha sottolineato come l’esperienza l’abbia formata a livello personale.
“Il progetto è stato varato grazie a un lungo travaglio che ha messo in luce difficoltà di ogni genere”, ha spiegato la dottoressa Longoni. “Gli stessi educatori si sono trovati davanti a situazioni nuove alle quali si sono adattati con creatività. Periodicamente il lavoro veniva completamente ridiscusso anche mediante il ruolo attivo dello psichiatra”.
In seno a questa presentazione non poteva mancare una breve panoramica sull’apporto del volontariato nei percorsi di inclusione per sofferenti mentali. Il volontariato in Sardegna si avvale del coordinamento e della collaborazione del Centro di servizio Sardegna Solidale che persegue vari obiettivi, quali promuovere la cultura della solidarietà e l’attività delle associazioni presenti nel territorio, favorire la crescita organizzativa nonché l’attività di comunicazione tra i vari gruppi e la qualifica e la formazione dei volontari mediante corsi.
“Queste finalità vengono raggiunte anche mediante strumenti quali la pubblicazione della rivista bimestrale l’Isola che c’è” ha spiegato il giornalista di Sardegna Solidale Vito Biolchini, che ha aggiunto: “Le prospettive dell’abitare assistito sono sempre maggiori e tendono a una maggiore diffusione. Oggi ad esempio ci sono dei progetti che con le stesse modalità riguardano i migranti”.
Ha chiuso il dibattito in termini propositivi il dottor Santoru: “Dobbiamo credere nel volontariato e fare in modo che anche gli utenti del Csm possano mettersi a disposizione di progetti di solidarietà che avrebbero la stessa valenza delle attività di riabilitazione”. Un volontariato degli utenti e non solo per gli utenti.
Guarda il video delle esperienze del progetto: https://youtu.be/uK0loVyo0m0
Guarda il video dell’intervista alla dottoressa Longoni: https://youtu.be/UbGkqJNUOPM
Guarda il video dell’intervista agli studenti del progetto: https://youtu.be/KN9K9mj8fx8
Guarda l’intervista all’operatore del progetto: https://youtu.be/ZAL2TaeamGY
Guarda il video dell’intervento del Dott. Biolchini: https://youtu.be/PPA6RcYHTbc
Guarda il video dell’intervento della Dottoressa Longoni: https://youtu.be/a5X3fLFdC5c