Questo è un film di Volfango De Biasi, si tratta di una commedia sentimentale con Nicolas Vaporidis nei panni di Riccardo e Cristiana Capotondi nei panni di Giada.
Lei è una studentessa universitaria molto trasandata e impacciata, mentre lui è un ragazzo che trascorre una vita mondana, dedita ai divertimenti in discoteca con i suoi amici.
Riccardo frequenta la stessa università di Giada. Un giorno decide di farsi interrogare da un’insegnante che lo fa sentire maggiormente a suo agio ma, non essendo molto preparato, se la cava con un 20, mentre Giada ottiene un 30 e lode.
A questo punto nasce una discussione banale tra loro due. Nonostante ciò, il loro rapporto migliora quando Riccardo decide su consiglio degli amici, di prendere ripetizioni per sedurre Giada.
Un giorno esce di casa e incontra Fiamma e, grazie ai suoi consigli Giada diventa molto più carina e, durante una festa, lei appare ai suoi occhi più bella. Decidono quindi di mettersi insieme.
È giusto cambiare per noi stessi o per gli altri?
Non è giusto cambiare per gli altri, perché si smette di ascoltare se stessi.
Nel film, la protagonista, Giada, è chiusa nella sua crisalide in cui dà molta importanza allo studio e al lavoro per affermare sé stessa. Da un modello di vita canonico passa ad una vita sregolata che la vede protagonista di un furto ai danni del proprio datore di lavoro e probabilmente inizia a fare uso di droghe per imitare lo stile di vita del suo nuovo compagno, nonché grande nemico all’università.
In generale, nel cambiamento, cerchiamo di piacere agli altri, è un qualcosa di innato che fa parte dei desideri di tutti, così da alimentare la propria autostima e la propria felicità. Ciò sembra positivo, finché non ci crea problemi. Magari diventiamo troppo particolari per gli altri , esponendoci così al giudizio di chi ci guarda; il nostro cambiamento può piacere o non piacere. Possiamo diventare delle persone sgradite perché alcuni nostri cambiamenti sollecitano un fastidio che è generato probabilmente da percepita ostentazione e falsità, oppure scatenati da invidia e gelosia. Nel film questo meccanismo è chiaro nelle scene che si svolgono in discoteca, scene che presentano più volte lo scontro tra la bellezza di Giada e le amiche di Riccardo.
Dal punto di vista soggettivo, noi stessi abbiamo paura di essere giudicati, criticati o addirittura non considerati. Per evitare ciò abbiamo bisogno di indossare un’armatura che ci omologa e ci rende uguali agli altri. Cosa porta una persona a cambiare? Pensiamo voglia correggere sè stessa o divenire la copia di un’altra persona, colmare le proprie lacune culturali evitando l’eventuale giudizio.
Si può essere giudicati male nell’ambito del lavoro e dell’amicizia. Per esempio si può fare riferimento ad una persona che, a scuola non si trova bene, finendo così per subire fenomeni di mobbing e di bullismo.
Se uno viene giudicato in modo sbagliato, la persona che subisce ne può risentire e magari decide di cambiare la propria personalità, apparendo agli altri poi in modo differente.
Nel nostro percorso di vita ci troviamo dinnanzi alle difficoltà che la nostra personalità ci pone, via via nel viaggio che ogni uomo intraprende. Egli incontra l’essere e il divenire, ovvero rimanere ciò che si è oppure affrontare un cambiamento.
Non si cambia per gli altri ma per noi stessi. Così possiamo captare il nostro riflesso più intimo: ogni persona è unica e, nella sua metamorfosi dovrebbe portare in primis sè stessa e non gli altri. Non dovremmo farci giudicare, non vivere negli occhi degli altri.
Allo stesso modo dovremmo nei confronti di Giada avere il coraggio di lasciarla andare, lasciarla libera con la sua figura di ragazza acqua e sapone. Purtroppo il mondo di oggi è altro. Altro da quello che ti aspetti… ben altro dallo specchio in cui ci vorremmo riflettere…
Non è giusto obbligare una persona a cambiare, come ad esempio, nella trama del film fa Riccardo, le persone dovrebbero essere accettate per quello che sono. Non si può tentare di smussarne gli angoli, non si può pensare di plasmare a proprio piacimento. Il messaggio che ci trasmette questo film è che, pur restando noi stessi, se siamo accettati nonostante i nostri limiti i cambiamenti possono essere positivi. Come andrà a finire se neghiamo il nostro essere e ci comportiamo solamente per piacere agli altri?