Il vento di maestrale spoglia gli alberi
Foglie caduche di tappeti giallo e arancio lungo i viali
Malinconie estive rimesse negli armadi
È il turno dell’autunno
Operai nelle fabbriche nei mattini grigio fumo
Ieri era estate odore di ginocchia sbucciate
Il vociare dei bambini di fronte al cancello della scuola
Autunno nel volo degli Albatros che giocano nel cielo
L’aria è frizzante, la terra dopo la pioggia rimanda un odore conosciuto a pochi
Ancestrali dolori di grembi di Madre
Onde che increspano il mare
Il mosto si fa vino novello e si sposa con le caldarroste
Le luci delle case la sera escono dalle finestre
Autunno di buoni propositi e promesse
Il bavero del pastrano sollevato, boccate di fumo solitarie
Radici che affiorano dalla terra, radici nude senza nessun anello
Cadono lenti i giorni in un silenzio che sa fare rumore
I passi di un vecchio a cui è cara la sera
D’autunno la sera sembra speciale sembra abbia qualcosa da raccontare
Il cielo si incendia al tramonto si tinge di rosso
Un albero spoglio trova la compagnia di un lampione che vive di luce riflessa
Autunno ti conosco troppo bene
Tanto da stare insieme
Sei nelle mie vene aperte dove il dolore corre veloce
Sei me ed io sono te
Lì pronto all’inferno dell’inverno
Riscaldato dai versi sparsi in un quaderno
Sei il giallo della nicotina sulle dita
Sei lì un angolo della vita
Dove piango in silenzio un altro giorno perso
Ci conosciamo già da tempo ragione per cui non mi volto indietro
Lì in bilico sui trampoli con le mie gambe fragili trascinato ai margini
Fotogrammi ed immagini di uomini dai capelli e dalle barbe canute
Mute di cani randagi che abbaiano sui giorni perduti
Vuoto a perdere sull’orlo di un bicchiere
Un fuoco che non è sufficiente a scaldarmi
Color autunno come i miei giorni.
Poesia molto bella.
Grazie Raffaele.