L’Istrione del Rock
John Belushi nacque a Chicago il 24 gennaio 1949. Americano di origini albanesi, aveva una sorella più grande e due fratelli più piccoli. Il padre era proprietario di due ristoranti, la madre era una farmacista.
All’età di 6 anni John e la famiglia si trasferirono a Wheaton, un’area metropolitana della Contea di DuPage distante circa 40 km da Chicago. Questo cambiamento fu difficoltoso per lui, si ritrovò a vivere in un quartiere nuovo, per riuscire ad adattarsi sviluppò così il suo lato burlone. Iniziò a fare scherzi ad amici ed adulti, caratteristica che lo avrebbe portato al successo futuro.
Da adolescente sviluppò il suo talento sportivo diventando così un campione di football nella squadra del college, parallelamente coltivò con successo la passione per la batteria, il teatro e la musica in generale, era un grande fan di Elvis Presley e dei Rolling Stones.
Il suo estro comico gli permise di recitare in tutte le commedie scolastiche ma il padre non era molto entusiasta perché sognava per il figlio un futuro nell’attività di famiglia dove John faceva l’aiuto cameriere. Il suo insegnante di recitazione Dan Payne che lavorava nel teatro estivo di Chicago lo convinse a fare un provino. Benché John fosse molto riluttante e poco convinto del suo effettivo talento si presentò a teatro ed ebbe un successo strepitoso. Payne dichiarò anni dopo che John Belushi aveva un talento dirompente.
Nel 1967 John prese il diploma dedicandosi attivamente al teatro. Partecipò fino al 1971 al teatro estivo che in quel periodo offriva eccezionalmente uno spettacolo nuovo ogni giorno..3
Fino al giorno della sua morte, avvenuta il 5 marzo del 1982 a Los Angeles, John Belushi porta avanti una serie infinita di progetti tra film e partecipazioni televisive che fanno di lui uno dei personaggi simbolo di una generazione di attori scalmanati, che sembravano voler insegnare, attraverso il grande schermo che l’uso incontrollato di stupefacenti e sostanze alcoliche portava divertimento ed emersione sociale. Un tipo di mentalità che probabilmente muore con lui e la sua generazione. Dopo una serata tra amici infatti, John Belushi, dopo una serie di incontri degni di un suo film, viene trovato cadavere nel suo bungalow, al Chateau Mormont di Hollywood dove pernottava da una settimana perché impegnato nella stesura della sceneggiatura del film Noble Rot.
La storia di John Belushi non ha nulla di maledetto o di oscuro, come si potrebbe pensare; è semplicemente il ritratto di un grande artista vittima del suo stile di vita oltre ogni eccesso, delle aspettative della gente, del suo alter ego, come accade a tanti grandi personaggi del mondo dello spettacolo. Morì quindi alla giovane età di 33 anni a causa di un mix letale di sostanze stupefacenti iniettatogli dalla cantante Cathy Smith con la quale conviveva da diverso tempo e che fuggì all’estero e arrestata però al suo ritorno nel 1986 e condannata quindi a 15 mesi di detenzione.
Di John Belushi rimane il ricordo della sua comicità e delle sue entrate in scena esplosive, messe in atto per sbalordire e rompere quella monotonia tipica della formalità. Permane una malinconia di fondo che rinasce ogni volta che ci si ricorda di quanto il successo non sia sinonimo di felicità ma una vana rincorsa per raggiungere dei sogni che sembrano non avere un senso. Di John Belushi ci resta anche il forte desiderio di superare la tragicità della vita, andando oltre tutti i limiti. Egli rimane così imprigionato nel suo personaggio fino alla fine in questa folle corsa.